Il modo in cui le persone vivono un brand è cambiato radicalmente. Non basta più un logo, un colore o un messaggio: ciò che dà forma a un’identità oggi è l’esperienza che il brand crea attorno a sé.
Ed è proprio da questa trasformazione che nasce il branding multisensoriale, un approccio che coinvolge i sensi per costruire legami più profondi, immediati e memorabili.
Il marketing moderno non si limita a comunicare un valore: lo traduce in sensazioni.
E i sensi, soprattutto l’olfatto, sono gli strumenti più potenti per farlo.
Vista: il senso che apre la porta all’esperienza
La vista è ancora il primo canale attraverso cui entra in gioco la percezione. Colori, forme, proporzioni e materiali raccontano l’essenza del brand e trasmettono un messaggio immediato sulla sua personalità. Ciononostante, in un mondo dominato da immagini e stimoli visivi, il valore della vista cambia: non è più sufficiente a garantire attenzione o memorabilità.
Inoltre, il cervello tende a filtrare ciò che vede. Il ruolo della vista, quindi, non è creare da sola l’esperienza, ma fornire il contesto visivo entro cui gli altri sensi possono agire.
Suono: la dimensione che definisce ritmo ed emozione
Il suono, musica, toni di voce, rumori ambientali, agisce su un piano meno razionale e più inconscio.
Le neuroscienze hanno dimostrato che determinati pattern sonori possono modificare il ritmo cardiaco, lo stato d’allerta o la sensazione di comfort.
Le atmosfere sonore creano ritmo, intensità, profondità: modellano il modo in cui viviamo uno spazio e percepiamo il tempo. La scelta del tono di voce, della musica ambientale o anche del “silenzio” strategico è parte integrante dell’identità sensoriale.
Nel branding multisensoriale, il suono dà temperatura emotiva all’esperienza.
Olfatto: la firma invisibile che rende il brand memorabile
Tra tutti i sensi, l’olfatto è quello con il maggiore impatto emotivo e mnemonico.
È l’unico senso a raggiungere direttamente il sistema limbico (sede di emozioni e memorie) senza essere filtrato dal pensiero razionale. Per questo una fragranza ben creata può definire un luogo con una forza che nessun’immagine o suono può eguagliare.
Nel branding multisensoriale, il profumo svolge un ruolo cruciale:
- rende il brand immediatamente riconoscibile,
- crea comfort e benessere,
- amplifica la qualità percepita,
- genera ricordi a lungo termine,
- unifica i diversi touchpoint in un’unica atmosfera emotiva.
In un’esperienza multisensoriale, l’olfatto non completa semplicemente ciò che la vista e il suono hanno iniziato: lo radica, stabilizzando nell’emotività ciò che altrimenti resterebbe un’impressione superficiale.
La forza del multisensoriale: coerenza e profondità
Quando vista, suono e olfatto sono allineati alla stessa intenzione emotiva, il brand non viene più percepito come una somma di elementi, ma come un mondo coerente.
Il cervello, infatti, non elabora i sensi in modo isolato: costruisce significati integrando tutte le informazioni che riceve in un’unica esperienza complessiva.
Questo è il cuore del branding multisensoriale: non aggiungere stimoli, ma creare una narrazione sensoriale che renda il brand un luogo riconoscibile, immersivo e memorabile.
Il branding multisensoriale è la naturale evoluzione del marketing esperienziale: permette di trasformare i valori di un brand in sensazioni, emozioni e ricordi reali.
Integrare i sensi è un modo per rendere il brand più umano, più percepibile e più vicino alle emozioni delle persone. Se il marketing esperienziale dà forma all’identità, il branding multisensoriale le dà profondità.


