Nel precedente articolo abbiamo visto come Venchi abbia trasformato il punto vendita in un’esperienza multisensoriale, dove il profumo di cioccolato gioca un ruolo centrale nel coinvolgere i sensi. Ma cosa accade quando questo elemento viene progettato, testato e misurato?
Per scoprirlo, Venchi ha collaborato con un’agenzia specializzata in branding olfattivo per realizzare un esperimento volto a misurare l’impatto della fragranza ambientale sull’esperienza del cliente.
Un test sul campo: metodo e obiettivi
L’esperimento è stato condotto su quattro punti vendita Venchi, due dei quali allestiti con una fragranza ambientale esclusiva ispirata alle materie prime del brand: cacao, nocciola e zucchero caramellato. Gli altri due store, simili per flusso e layout, non presentavano alcuna profumazione ambientale, fungendo da gruppo di controllo.
Obiettivo: capire come l’olfatto influenzi permanenza, percezione qualitativa, emozioni e decisioni d’acquisto.
Oltre 300 clienti sono stati coinvolti attraverso interviste brevi, schede emozionali e un follow-up a distanza di 48 ore.
I risultati: quando l’olfatto fa la differenza
I dati emersi parlano chiaro:
- +23% di tempo medio di permanenza nei negozi profumati
- +31% nella percezione positiva dell’ambiente
- +18% di acquisti d’impulso, soprattutto di prodotti sfusi
- +27% nella memorabilità dell’esperienza, a distanza di due giorni
I clienti hanno descritto l’esperienza olfattiva come “avvolgente”, “calda” e “familiare”. Molti hanno riferito sensazioni di comfort, benessere e un coinvolgimento emotivo superiore rispetto ai negozi non profumati.
Strategia invisibile, impatto misurabile
Questo esperimento ha confermato che il marketing olfattivo non è solo suggestione, ma uno strumento strategico capace di influenzare in modo concreto il comportamento del consumatore.
Il profumo agisce prima del pensiero razionale: attiva emozioni, rafforza il posizionamento del brand e trasforma un semplice acquisto in un’esperienza memorabile.


